Roma, boom della meeting industry. Italia terza al mondo per convegni ospitati
Il mercato della meeting industry prosegue la sua fase di ripresa tanto in Italia quanto nel resto del mondo. Il 2022 può essere visto come l’anno della svolta, quello in cui sono cadute anche le ultime restrizioni e c’è stato il ritorno a tutti gli effetti agli eventi in presenza. Andando ad analizzare il settore di congressi e convegni i dati riguardanti sono più che mai positivi.
I dati rilevati dall'Oice - Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi confermano infatti che nel 2022 la meeting industry italiana ha registrato una solida ripresa, recuperando oltre il 70% degli eventi realizzati nel 2019, l’ultimo anno di riferimento prima dell’esplosione della pandemia.Il gap non è stato ancora del tutto colmato principalmente a causa di due fattori: il protrarsi dell’emergenza Covid-19 e l'invasione russa in Ucraina.Nonostante questo, in Italia sono stati realizzati complessivamente 303.689 tra congressi ed eventi business, con un aumento pari al 251,3% rispetto al 2021.Abbastanza netto il divario geografico con il Nord, che ha ospitato il 59% degli eventi, contro il 24,4% del Centro, il 10,4 del Sud e il 6,2% delle isole. La ricerca ha visto la partecipazione di 474 sedi di eventi, la maggioranza delle risposte è arrivata dalle sedi fieristico congressuali (il 44,7%), dai centri congressi (il 37,7%) e dalle sedi istituzionali (il 19,8%). Sono stati considerati tutti gli incontri (totalmente in presenza o ibridi) della durata di almeno 4 ore e con un minimo di 10 partecipanti, realizzati allo scopo di condividere idee e conoscenze, condurre affari o socializzare. Una crescita globale destinata a raggiungere cifre record nei prossimi cinque anni. Secondo Statista, infatti, il mercato degli eventi passerà dagli 887 milioni di dollari del 2020 ai 2,194 miliardi previsti per il 2028.